Settembre 2000

Settembre 2000

BILANCI DI GIUSTIZIA

LETTERA DI INFORMAZIONE TRA GLI ADERENTI ALLA CAMPAGNA BILANCI DI GIUSTIZIA

N° 53 – SETTEMBRE 2000

 

 L’INCONTRO REFERENTI DEL 9 SETTEMBRE

Avete mai provato ad organizzare un incontro e trovarvi alla vigilia a chiedervi “ma ci verrà poi qualcuno?” E’ stato quindi con enorme gioia che il 9 di settembre abbiamo accolto i referenti di 17 città (Bologna, Brescia, Crema, Cremona, Firenze, Genova, Lecco, Noale, Novara, Padova, Pistoia, Pordenone, Rimini, Roma, Torino, Trento, Treviso) che ci hanno permesso di fare un grande cerchio di lavoro nella sala riunioni dei Salesiani di Bologna. I gruppi si sono raccontati le esperienze vissute partendo dalle motivazioni che spingono a compilare o non compilare i bilanci mensili. Una nascita in una famiglia scombussola la vita, se poi in un gruppo sono 3-4-5 le coppie che vivono il nuovo evento, la compilazione dei bilanci per forza maggiore passa in secondo piano (ma non la condivisione di esperienze, valori…e vestitini). Inoltre molte coppie che si sono inserite nella campagna e iniziano a tenere il loro bilancio sono presi da timori e incertezze “ma sarà giusto come facciamo?” e così i bilanci rimangono nel cassetto. Sarà compito del gruppo locale far superare le paure e far scoprire che la coerenza nello stile di vita la si costruisce con un confronto sereno ed è un obiettivo sempre da conquistare. Il valore del gruppo rimane sostanzialmente legato alla condivisione di scelte, al confronto di esperienze che vanno continuamente incentivati, ma ci sono gruppi che riescono anche a pensare e organizzare stimolanti azioni di sensibilizzazione nella loro città. Sapete che il gruppo di Trento è riuscito ad ottenere il latte in vetro a rendere dopo lunghe e “drammatiche” battaglie e ora ha presentato un progetto per l’attuazione dell’Agenda 21 nella sua città? C’è anche chi pensa di pesare i rifiuti per un periodo stabilito per poi recarsi all’amministrazione comunale dicendo “vedete, se si limitano i rifiuti dell’inceneritore non c’è più bisogno”. Vi è poi il tentativo effettuato in alcune città di rivolgersi alle parrocchie per presentare uno stile di vita sobrio e gioioso, ma in alcuni casi non viene accettato, e quando si riesce ad organizzare un incontro non si fanno proseliti. In alcuni gruppi vi è molto impegno per la rete di Lilliput, per i gruppi d’acquisto, per il commercio equo e diverse altre attività sociali. Si è coscienti che questo deve arricchirci e non impedirci di continuare a lavorare alla costruzione del nostro stile di vita. Il gruppo di Novara (quello dell’Effetto Farfalla), anomalo perché composto da giovani non ancora accasati, ha posto la domanda “perché non investite di più per proporre Bilanci a chi non ha ancora messo su casa?”. E’ importante poter partire avendo già idee chiare. All’incontro era presente Daniele Barbieri, già giornalista del Manifesto e attuale collaboratore di Carta. Con i suoi interventi ci ha stimolato a coltivare i rapporti con i giornalisti. Un buon lavoro per i gruppi locali è scoprire nel loro territorio se ne esistono di interessati e disponibili.

Il gruppo di Novara si attrezzerà per preparare periodicamente notizie e comunicati che verranno inviati ai giornalisti da noi segnalati all’indirizzo bdgnovara@libero.it.

Per chi volesse contattare direttamente Barbieri scriva a trama.terre@mbox.queen.it oppure a carta@carta.org.

Sempre da Novara poi, nell’ambito del nostro nuovo sito web, verrà gestita una Agenda di incontri e manifestazioni che possono interessare i bilancisti. Le informazioni da inserire sono “a carico” di tutti noi.

Il pomeriggio è stato occupato dal lavoro di revisione e messa a punto della nuova scheda stagionale. Otto gruppi hanno lavorato sulle singole tabelle che a questo punto, dopo la supervisione del Wuppertal Institute, sono pronte per essere affrontate nella prossima stagione invernale. Fino ad allora continuate numerosi a compilare lo schema precedente (e non la bozza inviata con la lettera n° 52).

 PROGETTO OSPITALITÀ

 L’estate è passata e le vacanze pure. Quanti hanno utilizzato gli indirizzi del progetto ospitalità e come è stata vissuta questa avventura? Sabrina e Simone di Firenze, Patrizia di Roma ed Enrico e Serenella di Treviso ci rendono partecipi della loro esperienza. Nella prossima lettera vorremmo pubblicare anche altre voci. E’ giunta la proposta di offrire alle famiglie ospitanti la possibilità di presentarsi con una breve scheda personale. Se arriveranno non mancheremo di dar loro uno spazio.

 

 

 

 

INCONTRI REGIONALI

 

 

 

Il convegno regionale del Piemonte sul tema “Motivazioni per un’autoriduzione del lavoro retribuito” sta destando molto interesse e molta attesa. Il programma è stato pubblicato sulla lettera di agosto, pensiamo sarà un successone!

 

La Toscana ha annunciato la data del suo incontro regionale fissato per il 22 ottobre a San Tomato (Pistoia). Per informazioni rivolgersi a Luca e Cristina Gaggioli tel. 0573-735990, e-mail gaggioli@ftbcc.it

 

 

 

 

LILLIPUT

 

 

 

Mentre scriviamo questa lettera sono in corso gli ultimi preparativi per l’assemblea nazionale di Lilliput. Sicuramente alcuni di voi hanno partecipato all’evento, ci comunicate le vostre impressioni e valutazioni?

 

Sapranno i gruppi dei bilanci dare un loro apporto specifico alla costruzione della rete? Attendiamo risposte.

 

 

 

 

BILANCI TELEMATICI

 

 

 

Tanto per confermare che ‘nuovi stili di vita’ non significa tornare all’età della pietra, grosse novità in campo informatico. Finalmente, dopo una lunga pausa, siamo riusciti ad aggiornare il nostro sito internet. Lo potete visitare al nuovo indirizzo www.peacelink.it/users/bilancidigiustizia. Ringraziamo per questo il nostro nuovo collaboratore Massimo e, ancora una volta, i ragazzi di Novara (ma quante cose fanno… si vede che non sono sposati J) che all’interno del sito gestiranno il progetto ‘Effetto Farfalla’, oltre all’Agenda di cui abbiamo già detto.

 

L’altra grossa novità è l’attivazione della mailing-list dei BdG. Per chi ancora non lo sapesse, una mailing-list, o lista di discussione, consente a un gruppo di persone di discutere attraverso la posta elettronica su di un argomento (in questo caso la nostra campagna). Ogni iscritto può inviare messaggi all’indirizzo della lista e questi verranno automaticamente ‘girati’ a tutti gli altri. L’e-mail a cui inviare i messaggi è bilanci-di-giustizia@egroups.com, prima però bisogna essere iscritti.

 

Il modo più semplice e immediato per iscriversi è inviare un messaggio vuoto, senza alcun testo e senza oggetto a bilanci-di-giustizia-subscribe@egroups.com. A questo punto si riceverà un messaggio automatico da eGroups (la ditta che fornisce il servizio di mailing-list), messaggio di cui si deve fare semplicemente il “reply”, senza cambiare nulla nel campo ‘subject’. L’ammissione alla lista viene quindi confermata con un successivo messaggio e da questo momento si può partecipare alla discussione.

 

Una procedura un po’ più complicata ma con alcuni vantaggi consiste nel collegarsi con la pagina web della lista all’indirizzo http://it.egroups.com/group/bilanci-di-giustizia e cliccare su [sottoscrivi]. In questo caso, se non lo si è già, è necessario registrarsi prima su eGroups cliccando su [Nuovo membro? Fare clic qui per registrarsi]. Una volta inseriti i propri dati (deselezionate pure l’opzione “Contrassegnare questa casella…”) ed essersi scelti una password, alla pagina seguente si clicca su [Entra nel gruppo]. Nel giro di 24 ore si riceverà la conferma dell’iscrizione.

 

La registrazione su eGroups consente di usufruire dei servizi aggiuntivi messi a disposizione degli utenti delle mailing-list. Ad esempio uno spazio in cui depositare file di interesse comune, l’elenco degli iscritti alla lista, un calendario di appuntamenti, ecc. A questi servizi si accede sempre dalla home page della lista utilizzando come username il proprio indirizzo di posta elettronica e come password quella indicata al momento della registrazione.

 

Per informazioni e risoluzione problemi scrivete a: bdgnovara@libero.it

 

 

 

 

BDG-NEWS

 

 

 

Antonella Valer continua ad essere dei nostri, solo ad una distanza chilometrica un po’ più consistente. Si è infatti trasferita in Germania, questo le permetterà di lavorare a più stretto contatto con il Wuppertal Institute e con meno distrazioni.

 

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Immaginate quanto è preziosa una persona che fa la scrematura di tutte le e-mail che arrivano ai Bilanci? Stefano Minello ha fatto questo in segreteria e non solo, ha curato l’indirizzario, la grafica delle lettere e tante altre cose. Ora è diventato papà: grazie ad Elena è arrivato Davide. In segreteria l’abbiamo posto in paternità e partecipiamo alla loro gioia.

 

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E’ stata fissata la data del prossimo incontro dei promotori della campagna che si terrà Sabato 11 novembre in via San Carlo 46 presso l’Associazione per la Pace di Bologna dalle ore 15.00 alle 19.00.

 

All’ordine del giorno c’è l’organizzazione dei prossimi incontri della campagna.

 

 

 

 

ESPERIENZE

 

 

In cammino

 

 

 

Carissimi amici,

 

ci scusiamo di farci vivi solo ora, ma dopo due anni di adesione ai BdG, ci sembra doveroso fare il punto della situazione. Il primo anno siamo riusciti fedelmente a compilare le schede mensili, l’anno scorso purtroppo dopo otto mesi di inserimento dati abbiamo perso tutto per una rottura del computer.

 

Nel frattempo la famiglia, con l’arrivo di Miriam, è aumentata ed ora siamo in 4, più Mirko che viene da noi tutti i giorni in affido diurno. Per quest’anno abbiamo preso la decisione di compilare la scheda stagionale per mancanza di tempo. Come potete osservare dalla scheda che vi inviamo, il punteggio sull’autovalutazione della qualità della nostra vita è piuttosto basso. Forse siamo ipercritici verso noi stessi, sicuramente ci sentiamo molto in cammino e dobbiamo ringraziare l’operazione BdG per gli stimoli ed i riferimenti che ci sta dando, anche grazie al gruppo di famiglie con cui periodicamente ci incontriamo. Abbiamo rivisto alcuni nostri stili di vita e questo ha portato dei miglioramenti nella nostra famiglia, ecco alcuni esempi:

 

– abbiamo venduto un’auto riducendo l’utilizzo di quella rimasta

 

– è aumentato il tempo dedicato alla cura dei nostri figli, richiedendo un’aspettativa di un anno oltre al congedo di maternità (stiamo valutando se passare al monoreddito);

 

– per Miriam abbiamo adottato un allattamento materno ecologico tuttora in corso, rispettoso dei suoi bisogni ed uno svezzamento naturale che ci ha permesso di darle un’educazione alimentare varia e genuina evitando l’acquisto di pappe, omogeneizzati, biberon, ecc.;

 

– grazie al gruppo di famiglie dei BdG, alla frequentazione dello spazio gioco locale e al gruppo Leche League, abbiamo conosciuto altri genitori. Questo è stato per noi un arricchimento dandoci la possibilità di scambiare esperienze e di stare insieme con amicizia e semplicità; l’impegno dell’affido, a volte molto faticoso, ci ha fatto maturare, facendoci anche toccare con mano i limiti della nostra capacità di accoglienza, ma anche stimolandoci a superare questi limiti.

 

Ripetiamo, siamo in cammino e ci sentiamo molto vicini a tutti gli amici che partecipano ai BdG.

 

Ciao e grazie,

 

Paola e Giorgio – Cantù

 

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Da Bergamo…

 

 

 

Caro don Gianni,

 

abbiamo ricevuto la lettera con l’invito a verificare la tenuta del gruppo .

 

Lo scorso 30 luglio ci siamo dati appuntamento a S. Gallo, una bella località in Val Brembana, per una giornata conviviale a conclusione dell’anno trascorso.

 

Devi sapere che il gruppo di Bergamo è piuttosto numeroso (una quindicina di famiglie); molti (la maggior parte) hanno figli piccoli; agli incontri mensili c’è una partecipazione fedele ma a rotazione; negli ultimi anni sono nati figli, ci sono stati cambiamenti di lavoro, cambiamenti d’abitazione, insomma cose importanti. Perciò, visto che è difficile vedersi tutti insieme, ci siamo dati un unico “compito” per l’incontro estivo: raccontarci nuovamente chi siamo, chi siamo diventati, quali scelte significative abbiamo fatto negli ultimi tempi…

 

All’incontro eravamo dieci nuclei familiari. otto con figli, una coppia appena sposata, e l’ultimo single, che per l’occasione ci ha presentato la fidanzata. Altre coppie ancora sarebbero venute ma erano in vacanza. Ciascuno ha raccontato in breve la propria storia recente mettendo in evidenza le cose più significative. Sono uscite delle belle esperienze, che meriterebbero di essere meditate; ti diamo una sintesi dei temi che costituiscono un po’ il denominatore comune.

 

Primo: la resistenza contro l’imbecillità consumistica non è una scoperta dei nostri tempi; quasi tutti guardando dentro le proprie storie familiari, ai genitori, o ai nonni, trovano le radici di una sobrietà, un’attenzione alle cose e all’ambiente che noi stiamo solo facendo riemergere. Sembra dunque che abbiamo passato un periodo di sbronza consumistica e adesso stiamo cercando di riprenderci. In molti ci chiediamo come fare con i figli; lo scambio d’esperienze è molto importante.

 

Secondo: molti di noi hanno sperimentato, o stanno sperimentando, il conflitto fra denaro/lavoro e tempo. Ci sono diversi tentativi/idee/progetti: dalla diffusione del part-time alle scelte monoreddito, sia tradizionali (lui lavora retribuito) sia in controtendenza (lui sta a casa con i figli). Il lavoro è, nei limiti del possibile, subordinato alla famiglia.

 

Terzo: lavorare sul bilancio non è stato inutile! soprattutto i primi anni, stando ai racconti, molti hanno modificato significativamente le proprie spese grazie al confronto con gli altri sul bilancio. C’è chi ha detto: “tornavamo a casa e ci dicevamo, hai visto come fanno loro, potremmo anche noi…”

 

Quarto: avere dei compagni di viaggio è indispensabile; molti di noi si sono sentiti incoraggiati a fare delle scelte forti (lasciare un lavoro sicuro per un part-time…), anche perché avevano il sostegno, o l’esempio, la strada già battuta, all’interno del gruppo.

 

Certe scelte “scandalose” rispetto ai modelli culturali (lavorare e guadagnare meno, in terra bergamasca è un delitto) diventano più naturali se le vedi diffuse tra le persone che stimi.

 

I racconti di ciascuno saranno scritti in una scheda di autopresentazione che servirà per le persone che eventualmente si uniranno l’anno prossimo.

 

Il nostro gruppo, come hai notato molte volte, è un po’ strano, ma io credo che abbia alcune caratteristiche positive. Ci troviamo una volta al mese circa, siamo piuttosto dispersivi: organizziamo i nostri piccoli acquisti collettivi, ci confrontiamo su qualche aspetto d’economia domestica, ci scambiamo informazioni. Non siamo assillati dall’idea di dover fare qualcosa!

 

Abbiamo però abbastanza interiorizzato la lentezza e lo stile morbido e questo è una conquista. Ci deve essere coerenza fra il cosiddetto “impegno” (le riunioni!, le corse!, gli incontri! partecipare! andare! essere dappertutto) e la vita ordinaria, il lavoro, il quotidiano, la moglie, il marito, i figli.

 

Dal gruppo di Bergamo non verranno proposte rivoluzionarie, ma si è creata una piccola rete d’esperienze reali di vivibilità.

Alberto – Bergamo

 

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Elogio dell’ospitalità

 

 

 

Quando, 5 o 6 anni fa, abbiamo finalmente deciso di iniziare a compilare il famigerato pomo della discordia che è il bilancio mensile, non pensavamo minimamente che ci avrebbe condotto fino a qui. Abbiamo cominciato da soli, senza gruppi di riferimento, senza riuscire a coinvolgere nessuno dei nostri amici, e da soli abbiamo continuato fino a quando siamo riusciti ad approdare nel “gruppo”.

 

Qui, abbiamo scoperto la forza del fare le cose insieme, del condividere, dell’interrogarci, del mettere da parte le proprie proposte per portarne avanti altre insieme a tutti. Abbiamo imparato “a sentirci con gli altri” in virtù di un progetto comune. Ci siamo mossi per sensibilizzare le persone a prendere almeno in esame l’esistenza di Bilanci di Giustizia, abbiamo cambiato alcune delle nostre abitudini radicate perché “gli altri” ci hanno fornito delle alternative che non avevamo mai preso in esame. Ma più di tutto, diventava sempre più forte l’esigenza di uno scambio con altre realtà familiari.

 

Allora ben vengano gli incontri nazionali, quelli regionali… poi, dal nulla, il progetto ospitalità. Le cose, o ti piacciono “a pelle”, oppure le scegli per riflessione, sapendo che l’esperienza ti aiuterà a crescere. Per noi è stata una scelta “a pelle” perché era solo un estendere ciò che facevamo già, avendo sempre la casa piena di amici, conoscenti, amici dei figli, amici che portano amici. Quando abbiamo cominciato a accogliere amici bilancisti, ci siamo comportati come quando invitavamo a pranzo, a cena, a dormire i nostri soliti amici; prepari il pasto, fai trovare tutto pronto, stai tavola a conversare…; poi, mano a mano che passavano persone da casa abbiamo capito che era molto più bello, arricchente e stimolante riuscire a fare le cose insieme; permettere di preparare i cibi, apparecchiare la tavola, non è una mancanza di attenzione, ma motivo di familiarità, di condivisione, di opportunità di imparare qualcosa di diverso.

 

Gli amici che sono passati da casa nostra hanno tutti lasciato qualcosa: un barattolo di conserva fatto in casa, una proposta per un gioco da fare con i figli, un libro, una mattinata passata a far giocare i figli e i nipotini, un prodotto caratteristico di un’altra regione, una ricetta di cucina, la promessa di venire a fare un lavoro in giardino, un cuscino (?).

 

E soprattutto, la promessa di rivedersi.

 

Tutto questo “a pelle”. Ma non solo. Perché nell’incontrare gli altri scopri anche i tuoi limiti e per scelta decidi di superarli. Le persone che arrivano diventano ospiti della tua casa e allora impari a fargliela gestire. Perdi il monopolio dei fornelli, ti apri alle proposte concrete dell’amico, gli lasci preparare la cena, lasci che rimanga a casa tua se tu devi uscire o se hai già un impegno, sapendo che si sente libero di aprire il frigo e prepararsi la cena o di andare a letto senza aspettarti, gli permetti di venire a casa anche se tu non ci sei.

 

Beh, in questi ultimi sei mesi, da casa nostra sono passati molti amici, spesso perché avevano bisogno di un posto dove fermarsi a dormire, qualche volta perché avevamo impegni comuni. Ma pensiamo che potrebbe essere bello anche muoversi ed andare da qualcuno solo perché ci va di incontrarci. Speriamo che veniate a trovarci.

 

Don Gianni poneva il problema del rallentamento dell’invio della scheda mensile. Forse “Bilanci” è un figlio che è cresciuto e che sta muovendosi da solo. A noi genitori piace sapere cosa fanno i nostri figli, dove vanno e cosa scelgono, ma ben presto impariamo che le loro scelte sono loro e che a noi “rimane” il compito di sostenerli e incoraggiarli nella loro crescita senza sapere a cosa arriveranno.

 

Chissà dove andrà “Bilanci”, chissà di quali strumenti avrà bisogno.

 

Vi assicuriamo che anche il progetto ospitalità è un bello strumento per mettere in gioco i nostri stili di vita. Impariamo ad usarlo.

 

Sabrina e Simone – Firenze

 

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Una concorrenza “leale” al Club Med: le vacanze “ospitali”

 

 

 

Il progetto Ospitalità della campagna Bilanci di Giustizia è la dimostrazione che la nostra proposta non si riassume solo in dati quantitativi (quanto ho ridotto cosa) ma va oltre l’individuazione della necessità di monitorare i propri consumi, proponendo iniziative realmente alternative ad un sistema di vita totalmente basato sugli scambi economici. Il fatto di essere promotori anche di idee di scambi al cui centro non c’è il denaro ci dà quella marcia in più, forse, per essere credibili di fronte a coloro che giustamente sono stanchi di sterili letture apocalittiche sul futuro del nostro mondo. Parlare di ospitalità coinvolge il concetto di stile di vita: visione più completa e complessa di ciò che significa ridurre i propri consumi. Dietro ad un modo di consumare ci sono tanti elementi: un modo di porsi, di considerarsi e di farsi considerare, una visione del mondo e della persona. Proporre di consumare diversamente, in modo più leggero ad esempio, vuol dire portare lentamente le persone a modificare anche le altre cose che insieme costituiscono lo stile di vita. All’interno di questo entrano anche le relazioni, il modo di incontrare gli altri, la scelta delle priorità, il rapporto con il tempo e con gli oggetti.

 

Parlare di ospitalità implica il fare i conti con lo spazio personale, intimo, che scegliamo di condividere e quindi socializzare. Vuol dire accettare che l’altro o gli altri entrino nella “proprietà” da molti considerata inviolabile. Siamo immersi nella cultura dell’“alt! limite invalicabile”, “proprietà privata”, “attenzione al cane”, “accesso vietato”, “accesso consentito solo..”, quindi non dobbiamo stupirci se necessitiamo di un percorso educativo che ci riporti alla fiducia, al desiderio di coinvolgerci, di fare spazio.

 

Il progetto “accoglienza” non chiede necessariamente lo scambio, la reciprocità: se tu vieni ospitato non devi ricambiare allo stesso modo. Io personalmente ho scelto sia di ospitare che di usufruire dell’accoglienza degli amici. Quest’anno le mie vacanze estive ho scelto di trascorrerle in giro per l’Italia sostando dagli amici bilancisti: è stata un’esperienza simpatica, ma non per questo priva di conflitti, come d’altronde la scelta di aprire la propria casa ad altri (che spesso neanche hai mai visto) non è priva di resistenze. Non siamo santi, siamo solo motivati dalla relazione con l’altro a fare spazio nel nostro contesto di vita. Non tutte le accoglienze sono uguali, ovviamente, alcune persone ti richiedono di più, altre facilitano la tua autonomia e naturalezza perché vivono serenamente la loro. Alcuni sanno rispettare la tua privacy, altri li percepisci “invadenti”. Quando ti lasci accogliere è lo stesso: in alcune case ti senti a tuo agio, in altri spazi percepisci lo sforzo; in alcune famiglie ti senti un ospite, in altri ti senti un fratello con il quale condividere tempo, spazio, oggetti…

 

Se di valutazione si può parlare, sicuramente questa esperienza dell’accoglienza è una possibilità di arricchimento per sé e per gli altri, un’occasione per rivedere i propri paradigmi, facendo i conti con le nostre piccole nevrosi, che non siamo obbligati a modificare se siamo disponibili a gestirle insieme.

 

Ho sentito dire ad alcune famiglie: “io non me la sento di chiedere ospitalità se non sono disposta a fare lo stesso”. Credo questo sia il frutto di una mentalità monetarista che ormai imperversa in ogni dove e, soprattutto, più perniciosa dentro ognuno di noi. Sperimentarsi nell’esperienza dei bilanci di giustizia vuol dire anche credere che esistono forme diverse per soddisfare i bisogni, che non passano necessariamente per il denaro.

 

Patrizia – Roma

 

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L’indirizzo di Ca’ Forneletti (con 1 L e 2 T) è:

 

Ca’ Forneletti Fuori le Mura, loc. Forneletti, 13 – Valeggio sul Mincio – tel. 045/6370091

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