Novembre 2006

Novembre 2006

BILANCI DI GIUSTIZIA
LETTERA DI INFORMAZIONE TRA GLI ADERENTI ALLA CAMPAGNA
N° 113 – NOVEMBRE 2006

NOBEL A YUNUS PER L’ECONOMIA…
…opsss…
PER LA PACE

Il Nobel per la Pace a Muhammad Yunus ci rende sicuramente tutti contenti, però come sottolineato da molti commenti viene da pensare che sarebbe stato più indicato dargli il Nobel per l’Economia.
Sicuramente Yunus è una personalità originale, ha fondato la Grameen Bank 25 anni fa, e è riuscito a rendere reale, conosciuta e sempre più praticata l’idea del microcredito. Ricordiamoci che il 2005 è stato dichiarato dall’ONU Anno Internazionale del Microcredito, il Nobel era forse già annunciato.
Yunus ha osato cambiare punto di vista, scommettendo sui poveri, lasciando a parte un semplice punto di vista materiale e dando invece fiducia alle persone.
I piccoli prestiti della sua Banca hanno saputo rispondere alle vere esigenze della gente, forse più di tanti donazioni o prestiti a grandi istituzioni di cui alla gente arriva però poco. Questo è un vero successo delle soluzioni dal basso.
Di questo anche le “istituzioni” più ingessate, loro malgrado, devono tenere conto; dandogli il Nobel lo hanno riconosciuto. Non sono state così coraggiose però da dargli il Nobel per l’Economia, questo sarebbe stato troppo scomodo, avrebbe cominciato a mettere in questione il modello economico e le sue fondamenta.
Anche così non ci sembra di cominciare a sentire qualche scricchiolio? In questi anni in molti e in modi anche molto diversi, abbiamo cominciato a mettere in discussione i modelli imperanti e iniziato a costruire una cultura diversa. Alcune idee un po’ alla volta mettono radici e, seppur lentamente ci fanno intravedere un orizzonte di speranza.
Tutto sta anche a guardare dalla parte giusta, non in alto verso i così detti grandi e le istituzioni ufficiali, ma in basso, verso la gente per mettere al centro le persone.
Un altro passo nella direzione “Quando l’economia uccide bisogna cambiare!”

GIORNATA DEL NON ACQUISTO
25 NOVEMBRE 2006

Della Giornata del Non Acquisto appena trascorsa abbiamo avuto da alcuni Gruppi dei riscontri positivi. I nostri incontri vanno sempre bene quando si tratta di convivialità all’interno dei Gruppi, ma anche nelle iniziative pubbliche il bilancio è positivo. È una occasione di aggregazione per chi è interessato alla proposta di Bilanci e magari conosce già un po’ il Gruppo ma è anche utile per farci conoscere da chi passa per caso.
Come Segreteria abbiamo spedito un comunicato stampa ad alcuni giornali e siti, cercando di privilegiare le persone con cui avevamo già avuto motivo di contatto.
Abbiamo avuto un minimo tentativo di coordinamento con la Campagna La Mia Spesa per la Pace.
La nota positiva è che ci hanno poi ricontattato dei giornalisti cui noi non avevamo spedito nulla ma che avevano trovato i nostri riferimenti nei comunicati di agenzia.
Il nostro materiale è stato anche utilizzato dal gruppo DEpilAZIONE di Bologna che lo ha distribuito in piazza.
Un po’ alla volta riusciamo a far filtrare qualche pillola di “controinformazione”.
Proprio qui viene la nota dolente che ci è stata segnalata da più Gruppi: la coincidenza con la Colletta del Banco Alimentare, con cui noi non possiamo competere in quanto a potenza mediatica e “facilità” del messaggio, ci toglie energie e fa nascere alcune perplessità.
Effettivamente per noi questa coincidenza è faticosa, ma dopo tanti anni di triste “incavolamento” quest’anno mi sembra che sia “quasi” una utile coincidenza per mettere in luce le contraddizioni del nostro mondo.
Potremmo cercare di essere il granellino di sabbia che fa inceppare il meccanismo, non tanto della Colletta (che cerca di dare una risposta ad un bisogno), quanto del fatto che non si chieda mai conto e non si intervenga strutturalmente sui processi che riducono le persone in condizioni tali da aver essere aiutati dal Banco Alimentare.

OLTRE IL BUY NOTHING DAY

Oltre alla Giornata del Non Acquisto dagli Stati Uniti ci arrivano altre iniziative che cercano di darci degli spiragli di leggerezza e di toglierci dall’impero del consumismo, sul filone della GNA, visto che ci avviamo verso il Natale, c’è il Buy Nothing Chritmas, realizzato da questa campagna è il volantino (/download/gna/bnc.pdf) che abbiamo tradotto e messo nei materiali scaricabili nel nostro sito. Per conoscere qualcosa di più sul Natale del Non Acqquisto date un occhio alla pagina della Campagna (http://www.buynothingchristmas.org ) o ancora a quella di Adbuster (http://adbusters.org/metas/eco/bnd/xmas.php).

Un’altra iniziativa realizzata il 18 novembre è Buy Local Day che abbiamo scoperto grazie a un articolo di Gianluca Carmosino (Carta, 42/06). I gruppi di consumatori invitano a disertare le grandi catene commerciali (tipo Wal Mart) e a privilegiare i prodotti locali basandosi sul concetto “quando compri voti”. È impressionante leggere nella pagina della Campagna (http://www.buylocalday.org) le motivazioni che portano per favorire i prodotti locali e il piccolo commercio, potrebbero stare bene in una pagina del nostro sito!
Sicuramente una iniziativa non molto pubblicizzata, ma che ci fa veder come, pur nelle diversità e specificità di ogni esperienza, le Reti di Economia Solidale siano un modello più diffuso di quello che pensiamo.

BILAPRIDE
RICORDIAMO CHE LA GIORNATA DEL NON ACQUISTO E’ IL MOMENTO PER CONTRIBUIRE ALLA CAMPAGNA.
CHIEDIAMO A TUTTI DI VERSARE IL CONTRIBUTO ENTRO IL 31 DICEMBRE 2006.

L’ECONOMIA NEL TUBO
OFFERTA NATALIZIA DI
ALTRECONOMIA

Per questo Natale Altreconomia ha realizzato dei tubi regalo che contengono il modulo di attivazione di un abbonamento ad AE (semestrale a 15 euro o annuale a 27 euro) ed in regalo un numero speciale della rivista con i servizi più interessanti di questi mesi, il tutto è rallegrato dalle vignette di Vauro.
Nella pagina di Altreconomia (www.altreconomia.it/promo) trovate tutte le indicazioni e le spiegazioni su questa offerta.
Dal sito di AE potete ordinare i tubi e con 3 euro di spese di spedizione vi vengono recapitati con corriere.
Altreconomia ha pensato anche a una super offerta da fare ai Gruppi dei Bilanci di Giustizia: se come Gruppo ordinate un congruo quantitativo (da circa 6 in su) di tubi potete avere lo sconto di 6.5 euro sul tubo con abbonamento annuale e di 3.5 euro su quello con abbonamento semestrale.
Per i Gruppi che devono fare delle iniziative è anche possibile avere i tubi in conto vendita.
Per ordini o precisazioni su questa offerta contattate Francesco della redazione di AE

TESI DEI COLLOQUI DI DOBBIACO 2006

Riportiamo in Lettera un documento già proposto da Antonella Valer sulla mailing-list.
Riporta le Tesi dei Colloqui di Dobbiaco del 2006 sulla mobilità.
I Colloqui di Dobbiaco sono iniziati nel 1985 “per favorire una riflessione sull’innovazione ecologica, elaborando al tempo stesso dei modelli di sviluppo sostenibile che favoriscano un’attuazione pratica dei principi e delle conoscenze emerse dai Colloqui di Dobbiaco”.
Potete trovare questo documento e le Tesi dei Colloqui precedenti su www.colloqui-dobbiaco.it.
Queste Tesi che vengono dal Nord, e al Nord guardano come riferimento culturale, sono affascinanti e al limite anche un po’ visionarie, ma per trovare delle soluzioni per il futuro è necessario sollevare lo sguardo dal presente e guardare lontano.

TESI DI DOBBIACO 2006
Una nuova cultura della mobilità
Dall’automobilità alla multimodalità nell’Era Solare

Tesi 1
Viviamo in una società mobile e partecipiamo alla vita in vari spazi. Rendere accessibili gli spazi pubblici anziché deturparli e aumentare la qualità della vita anziché ridurla è l’obiettivo di una mobilità nuova, che è molto di più che spostarsi in modo rapido e conveniente da un punto A a un punto B.
La mobilità è un fatto di cultura, ma a misura d’uomo, interessa la testa e il cuore, è legata alle emozioni e deve essere divertente.
La mobilità è al tempo stesso una risorsa limitata e le sue conseguenze non devono andare a scapito della vita, della salute e dell’ambiente. Non intendiamo demonizzare l’automobile, ma vogliamo attribuirle il valore che le compete nell’ambito di un sistema di trasporti al passo coi tempi.
Occorre quindi passare dall’attuale automobilità predominante a una multimodalità che permetta di scegliere fra varie opzioni: a piedi, in bicicletta, col trasporto pubblico, con il car sharing e anche con il proprio automezzo. Scegliere il mezzo più adeguato a seconda delle esigenze, delle distanze e dell’offerta: questa è la nuova cultura della mobilità.

Tesi 2
Una nuova cultura della mobilità nasce quando le persone vengono coinvolte, con la loro ragione e le loro emozioni, nella ridefinizione delle offerte di mobilità.
Le emozioni non devono essere negate né amplificate artificiosamente, ma avere la possibilità di esprimersi in un contesto adeguato. Per la mobilità occorrono quindi soluzioni congegnate in modo tale da non essere solo accettate passivamente, bensì vissute attivamente perché associate a emozioni positive.
Le città di Zurigo e Friburgo dimostrano come, passo dopo passo, sia possibile non solo sviluppare ulteriormente un’offerta multimodale già eccellente, ma anche far nascere su questa base una nuova cultura della mobilità.
L’atteggiamento nei riguardi della mobilità deve cambiare, ma le esperienze maturate dimostrano che è senz’altro possibile rompere con le vecchie abitudini e la routine, purché le relative scelte politiche vengano effettuate in modo serio e coerente, in un costante dialogo con la cittadinanza. In un confronto pubblico le argomentazioni ragionevoli riescono a prevalere.

Tesi 3
L’automobilità, tuttora dominante, è destinata a soccombere per gli effetti negativi che essa stessa produce: 1,2 milioni vittime del traffico ogni anno al mondo, inquinamento acustico e atmosferico, tra cui le estremamente nocive polveri sottili, distruzione del paesaggio e consumo di superfici, deturpazione dei centri abitati, immobilità negli ingorghi, costi sociali ed economici enormi.
Ogni viaggio in auto danneggia il clima e i mutamenti climatici incombono ormai minacciosi sull’umanità. L’enorme consumo di combustibili fossili riduce giorno per giorno, ora per ora, minuto per minuto le riserve di petrolio, che si esauriranno nel volgere di due o tre generazioni. Il “Peak Oil”, il punto di massima estrazione del petrolio, sarà raggiunto entro pochi anni. Il calo della produzione e la crescente domanda mondiale faranno salire il prezzo alle stelle, con il rischio di notevoli crisi economiche.
Vi sono dunque motivi a sufficienza per costruire, finché ne abbiamo la possibilità, un sistema di trasporti con l’opzione di scelta fra più alternative.

Tesi 4
Non è possibile viaggiare su mezzi a motore senza danneggiare il clima. Esistono, tuttavia, strategie che permettono di ridurre questi effetti negativi: una guida oculata senza sprecare carburante, veicoli più leggeri, motori più efficienti e carburanti rigenerabili.
Si tratta però di singoli interventi che devono comunque abbinarsi ad una riduzione generalizzata del traffico per poter realizzare una vera mobilità “solare”. Quando la soluzione migliore, ossia evitare le emissioni, non risulta praticabile, per esempio talvolta nel caso del trasporto aereo, come soluzione di ripiego le emissioni di CO2 prodotte possono venire compensate altrove con progetti di tutela del clima. Esistono servizi innovativi in grado di offrire questo tipo di compensazione alle persone, aziende e organizzazioni disposte ad assumersi le proprie responsabilità. La compensazione può essere effettuata anche per manifestazioni di ogni genere: gli stessi Colloqui di Dobbiaco 2006, grazie agli investimenti compiuti in serre a energia solare da realizzarsi in Himalaya, erano un convegno a “impatto climatico zero”.
Pur esistendo queste possibilità di compensazione, è comunque sempre bene optare, ove possibile, per le alternative di minore impatto.

Tesi 5
Vi sono diverse strategie per ridurre il traffico motorizzato individuale.
L’introduzione di un pedaggio di accesso può contribuire a tenere fuori dalle città le automobili. Uno studio di fattibilità realizzato per la città di Bolzano ha dimostrato che le soluzioni innovative adottate a Stoccolma e Londra sono applicabili anche a città più piccole, dove contribuiscono a portare l’inquinamento atmosferico sotto gli attuali valori limite, mentre il timore di contraccolpi negativi per il commercio è risultato privo di fondamento.
Anche l’utilizzo di uno stesso veicolo da parte di più soggetti, il car sharing, presenta un impatto minore rispetto all’impiego del mezzo privato e permette di soddisfare con maggiore efficienza le esigenze di automobilità delle persone, come dimostra il grande successo del Mobility CarSharing in Svizzera.
Le auto, per la maggior parte del tempo, non sono automobili ma autoimmobili. Quindi è già un successo di ridurne il numero fermo lungo le strade. Inoltre, gli utenti del car sharing sono particolarmente attenti a ridurre al minimo gli spostamenti in auto.
Non il possesso, ma l’utilizzo del veicolo è la nuova filosofia.

Tesi 6
Il traffico motorizzato individuale domina gli spazi pubblici erodendone l’identità.
Il nostro comportamento è asservito a regole tecniche, eppure, anche vigilando sul loro rispetto, non possiamo impedire il costante verificarsi di incidenti mortali. In Svezia ci si è posti come obiettivo la cosiddetta “Vision Zero”, un futuro in cui non vi siano più incidenti mortali o ferimenti gravi sulle strade. La strategia prevede sostanzialmente che siano le strade e le automobili ad adeguarsi alle persone e ai loro comportamenti, e non viceversa. La velocità riveste un’importanza fondamentale: se infatti il 90% delle persone riesce a sopravvivere a uno scontro a 30 km/h, questa percentuale si riduce drasticamente quando la velocità sale a 50 km/h.
Le strade devono ridiventare un luogo di mobilità e di incontro. Le attuali regole della circolazione ottenebrano i principi etici delle persone, mentre una maggiore responsabilità individuale, una minore quantità di segnali e semafori e una guida più tranquilla, con il contatto visivo a dettare il comportamento, aumentano la sicurezza.
Un ritorno al futuro: condividere gli spazi, con strade nuovamente vivibili per tutti.

Tesi 7
Occorre riportare una maggiore qualità della vita e della mobilità nei nostri paesi, con centri urbani e rurali accoglienti, vitali e in grado di assicurare buone prospettive per il futuro, luoghi e spazi in cui si viva volentieri e dove sia bello muoversi, tanto nella vita quotidiana quanto nel tempo libero.
Questo presuppone la messa a punto di nuove strategie urbanistiche e di sviluppo del territorio. E’ necessario prevedere soluzioni o alternative alla costante crescita del fabbisogno individuale di superficie abitativa, che p.es. a Zurigo raggiunge 50 m2 pro capite.
Mentre la qualità dei centri migliora, le periferie presentano sempre più problemi. I posti di lavoro, i grandi eventi nel tempo libero e le zone residenziali si concentrano sempre più nelle realtà periurbane e nelle campagne, rendendo pressoché indispensabile l’utilizzo dell’automobile. Le soluzioni adottate per le città devono perciò essere allargate al territorio circostante, coinvolgendo e mettendo in rete anche la periferia e le zone rurali limitrofe.
E’ tempo di porre fine allo sterile conflitto fra città e campagna.

Tesi 8
La qualità della vita di una località non dipende solo da una buona raggiungibilità, ma anche dai presupposti ottimali per la mobilità “dolce”, servizi di vicinato e opportunità ricreative nelle vicinanze. Andare a piedi è il modo di muoversi più naturale, e lo dimostra il fatto che, per sapere come sta una persona, le chiediamo “come va?”. Visto che la maggior parte degli spostamenti viene tuttora fatta a piedi, la mobilità pedonale deve essere tenuta ben presente nella progettazione urbanistica e meglio istituzionalizzata nell’Amministrazione.
La bicicletta è un altro mezzo particolarmente adatto alla città. Gli esempi di Bolzano e della Renania-Vestfalia dimostrano come l’uso della bicicletta possa essere incentivato con idonei provvedimenti: strategie di comunicazione analoghe a quelle di un marchio, ma anche il miglioramento delle infrastrutture, come reti ciclabili, segnaletica, stazioni per biciclette. La mobilità ciclabile deve diventare un sistema di mobilità.
La mobilità “dolce” contribuisce a decongestionare il traffico, con importanti benefici per la qualità della vita e la salute.

Tesi 9
La mobilità multimodale presuppone un sistema di trasporto pubblico comodo ed efficiente.
Treni, autobus e tram vengono coordinati in modo ottimale da un’agenzia per la mobilità, come p.es. l’Azienda consortile trasporti Reno-Meno. Un sistema di trasporto pubblico efficiente può essere realizzato anche al di fuori dei grandi centri urbani: lo dimostrano l’esempio di Dornbirn, nel Land austriaco del Vorarlberg, ma anche il successo della Ferrovia della Val Venosta in Alto Adige, divenuta simbolo di una moderna politica dei trasporti, o ancora il servizio di trasporto organizzato da volontari nel piccolissimo comune di Virgen, in Tirolo. Il modello più avanzato d’Europa è però costituito dal sistema svizzero “Ferrovia e bus 2000”, con il suo perfetto meccanismo di nodi e coincidenze finalizzato non tanto a massimizzare la velocità, quanto a ridurre al minimo i tempi di percorrenza nell’ambito di un’offerta capillare. E’ un sistema complesso che non avrebbe mai potuto essere realizzato senza una chiara volontà politica e un forte coinvolgimento dell’utenza. Anche le imprese e le amministrazioni, infine, possono integrarsi meglio nei sistemi di trasporto pubblico attraverso un mobility management aziendale che favorisca la possibilità di recarsi al lavoro con modalità più sostenibili.

Tesi 10
Uno strumento irrinunciabile per promuovere una nuova cultura della mobilità è la comunicazione.
Di questa fanno parte l’informazione e la consulenza sull’offerta complessiva, così come vengono assicurate dall’Azienda consortile trasporti Reno-Meno con le sue centrali di mobilità di ultima generazione.
La comunicazione non deve però limitarsi a una mera informazione sull’offerta esistente o prevista. La nuova mobilità deve essere commercializzata e presentata con adeguati strumenti di marketing. L’esempio della mobilità ciclabile di Bolzano dimostra come, con un’immagine coerente e unitaria divenuta un vero e proprio marchio, e coltivando costantemente il rapporto con l’utenza si possa ottenere un notevole successo, con una forte identificazione tanto all’interno quanto verso l’esterno. Un marchio forte suscita nella clientela emozioni e rispetto, due fattori che, come accade anche nelle relazioni interpersonali, svolgono un ruolo fondamentale nella costruzione di un legame emotivo profondo.
Un’educazione creativa alla mobilità inizia dall’infanzia, onde evitare una comunicazione sbagliata che associa mobilità alla automobilità.

Tesi 11
Le Alpi soffrono particolarmente a causa dell’automobilità.
La qualità della vita è compromessa non solo da problemi locali, quali le strade congestionate, il rumore e l’inquinamento dell’aria, ma anche dalle conseguenze drammatiche dei mutamenti climatici. Anche i turisti, che spesso vengono da lontano per raggiungere le Alpi, generano traffico e costituiscono una sfida particolare per il trasporto pubblico, in quanto iniziano spesso le gite in orari inconsueti e da luoghi difficilmente raggiungibili. D’altronde, essi possono toccare con mano i mutamenti della natura e le conseguenze delle alterazioni climatiche. Il progetto “Alpenretour” del Club Alpino Svizzero è un esempio di come si possano indurre gli escursionisti a utilizzare il treno e l’autobus anche in montagna. Una volta sensibilizzati, essi potranno farsi a loro volta ambasciatori di una nuova cultura della mobilità anche nelle attività ricreative.
I sistemi di trasporto pubblico, oggi ancora incentrati per lo più sui pendolari, devono offrire servizi anche per il tempo libero.

Tesi 12
La visione è quella di una nuova cultura della mobilità.
L’attuale sistema autocentrico non può essere traghettato così com’è nella nuova Era Solare. Il recupero degli spazi urbani alla vita, brevi distanze, la moderazione della velocità, un’offerta di mobilità articolata e multimodale, il rafforzamento della mobilità “dolce”, un trasporto pubblico efficiente e servizi di mobilità come il car sharing, un’informazione onnicomprensiva e un marketing accattivante sono i presupposti per poter giungere preparati all’era post-fossile.
Un’efficace riconversione del sistema di mobilità presuppone un orientamento politico coerente nel lungo periodo.
Gli obiettivi da perseguire devono essere incentrati su valori sociali dalla connotazione positiva quali la qualità della città, dell’ambiente e della vita, la sicurezza stradale e la salvaguardia del clima.
La mobilità futura: meno velocità e quantità, più qualità e bellezza, con meno automobilità.

Hai verificato se il tuo Referente ha inserito il verbale del vostro ultimo incontro
di GRUPPO LOCALE nel nostro sito?

E chi non ha un Gruppo Locale?
Può inviare una mail in segreteria per dire a che punto è
e quali obiettivi sta perseguendo!

AGENDA:
INCONTRO PROMOTORI A BOLOGNA SABATO 16 DICEMBRE DALLE 13

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