Gennaio 2007

Gennaio 2007

BILANCI DI GIUSTIZIA
LETTERA DI INFORMAZIONE TRA GLI ADERENTI ALLA CAMPAGNA
N° 115 – GENNAIO 2007

17 FEBBRAIO 2007
VICENZA

I Bilanci di Giustizia nascono dai Beati i Costruttori di Pace; come Campagna ci siamo concentrati sui consumi ma per cercare più giustizia per tutti.
Ora il problema dell’allargamento della base di Vicenza riporta alla mente tanti altre basi, le guerre, le armi. Con tanta passione, tanti di noi. Stanno dicendo “no” a questo progetto. Abbiamo chiesto a Tiziano Tissino di parlarci della manifestazione nazionale del 17 febbraio a Vicenza.

A favore della nuova base Usa a Vicenza, si sono espressi sia il Governo che l’amministrazione comunale, nonostante la contrarietà di gran parte della popolazione. La nuova Base sarebbe destinata ad ospitare la 173ª Brigata Aviotrasportata; un corpo d’élite già impiegato in Vietnam e recentemente in Afghanistan e Iraq. L’impatto sociale ed ambientale della base sarebbe notevole: è stato calcolato che consumerebbe tanta acqua come 30mila vicentini, e tanta energia elettrica come 26mila vicentini, senza parlare dell’inquinamento che produrrebbe, in una zona già fortemente urbanizzata e militarizzata.

Il 17 febbraio si svolgerà a Vicenza una manifestazione nazionale, convocata dai comitati cittadini, per ribadire che la popolazione non ha intenzione di accettare decisioni prese sopra la propria testa, senza essere consultata. Dopo la Val di Susa, quella di Vicenza, è un’esperienza importante, da valorizzare e sostenere, di costruzione dal basso ed in maniera partecipata, di un nuovo modello di relazioni sociali. Per questo invitiamo tutti a partecipare all’iniziativa del 17 febbraio e comunque a solidarizzare con i vicentini, tenendo d’occhio il sito www.altravicenza.it.

Vi segnaliamo anche un’altra iniziativa molto importante: l’anno scorso, cinque pordenonesi hanno fatto causa al Governo Usa, chiedendo la rimozione delle 50 atomiche presenti ad Aviano. Il prossimo 23 marzo, presso il Tribunale di Pordenone, si terrà la prima udienza. Per permettere al maggior numero possibile di cittadini di intervenire nella causa, è stato costituito il Comitato ‘Via le Bombe’, che si presenterà in giudizio a nome di tutti i suoi aderenti. Invitiamo quindi tutti voi ad iscrivervi a tale Comitato, compilando l’apposita scheda di adesione che trovate sul sito www.vialebombe.org.

PER IL BILAPRIDE ABBIAMO RICEVUTO FINORA 5038 EURO.
PER L’AUTOFINANZIAMENTO DELLA CAMPAGNA NEL 2007 NE SERVONO 8000 ATTENDIAMO I RITARDATARI

INCONTRO REFERENTI e PROMOTORI
27 GENNAIO 2007

All’incontro erano presenti: Nicola di Trento, Marina di Treviso, Eugenio di Como, Liliana di Firenze, Gianmarco della Val d’Illasi, Sara e Stefano di Mestre, Paolo di Milano, Marco di Livigno, Giovanna di Bergamo, Giuseppe di Monza-Brianza, Giorgio di Bologna, Fausto di Brescia, Flora di Quarrata, AnnaPaola di Legnano, Lucina di Pordenone, Maddalena di Udine, Mirco di Oleggio, Luciano di Rimini, Giancarlo di Verona, Mauro e Grazia di Aosta, Pierstefano di Roma e Matteo di Roma-Ostia, Giovanna e Germano di Messina, Caterina e Gianni.

Dopo una panoramica su cosa stanno facendo i Gruppi locali dei Bilanci, abbiamo iniziato la discussione con Bruono Volpi di Associazione Comunità e Famiglia.
Abbiamo invitato Bruno per parlarci di “Lavoro” e di come affrontare scelte impegnative su questo tema anche tenendo conto che partiamo da un contesto familiare.
Ecco alcuni spunti che ci ha dato Bruno e che abbiamo discusso assieme.

Bruno: parlo di quello che ho capito e vissuto io. Negli anni ’70 quando è nato ACF c’era una situazione opposta di adesso, c’erano gli ingegneri “operai”, avevamo un posto di lavoro sicuro e abbiamo scelto la precarietà. Oggi c’è la precarietà e tutti vogliono un posto di lavoro sicuro. Oggi si fa fatica a vivere alla giornata. Noi siamo partiti che non sapevamo cosa fare. Abbiamo sperimentato che si possono fare delle scelte, anche importanti, se c’è un gruppo che tiene. Quando abbiamo cominciato, molti di noi avevano già abbandonato il lavoro. Abbiamo puntato molto sullo stare assieme. Per stare insieme agli altri ci vogliono pochi soldi. Se ne hai tanti, litighi. Sono nate cooperative, imprese sociali, senza idea di accumulare. Il lavoro tocca un punto nevralgico per tutto il resto. Poi abbiamo avuto il problema che a qualcuno piaceva il suo lavoro. Quindi ci si è chiesti come lavorare? Non c’è una risposta unica. Se c’è la comunità, il gruppo, ci si tiene saldi. Da lì, dallo stare assieme e dalla solidarietà è nata la cassa comune. Consente di fare passaggi difficili senza mettere a repentaglio la vita della famiglia.
Oggi lasciare il lavoro è una bella impresa. Voi siete partiti dai consumi e siete arrivati al lavoro, noi al contrario. Penso che non sia un caso se in ACF ci sono tanti bilancisti, siamo complementari. Siete arrivati alla copertura globale. Mi sembra bello che siamo arrivati agli stessi punti. Il lavoro tocca tutto, finisce che viviamo per lavorare.
C’è un lavoro per campare. Per vivere ci vogliono quattro soldi, e bisogna farlo tutti. All’inizio abbiamo confuso lavoro e comunità, ma chi entra in comunità non deve lasciare il lavoro. C’è anche un lavoro creativo, che sprigiona creatività. In comunità succedeva che chi lavorava fuori sentiva più autorità perché portava a casa i soldi, chi stava in comunità, e lavorava per fare comunità, “non faceva niente”. Allora abbiamo fatto il passaggio: “tutti devono lavorare”. Però stando in comunità uno può decidere “quanto” lavorare. Altrimenti poi nascono i problemi.
C’è bisogno di tempo per vivere. Due che si sposano perché si vogliono bene, finiscono per mettere assieme la loro stanchezza. È il sistema che ha bisogno del lavoro per mantenersi.
Quando hanno cominciato a girare tanti soldi in comunità abbiamo avuto il problema: “cosa facciamo dei nostri soldi?” Se diciamo bilanci di giustizia, se risparmio qualcosa di chi sono quei soldi; Se c’è giustizia non sono più miei. Abbiamo pensato di costruire l’economia del dono. Se io ho ricevuto un dono devo restituire. Da qui è nata la nostra gestione comune dei soldi.
Il lavoro deve essere un servizio. Oggi si lavora per fare carriera. Senza svilire il lavoro si possono fare delle scelte per trovare la felicità. Ora hai valore per quello che fai. Invece la vita è un valore in sé. Ognuno ha già valore.
Mi sembra che è arrivato il momento che dobbiamo fare cultura. Dobbiamo unire la prassi e la parola. Anche il rischio della comunità è di chiudersi in se stessi. E poi muori.
Non è che siamo in crisi perché non abbiamo parlato, meditato? Oggi il mondo sta diventando truculento. Non spaventatevi se a volte siete in pochi, incontratevi, parlatevi.

Dopo queste prime riflessioni di Bruno su invito di Gianni i Referenti hanno discusso a piccoli gruppi e poi condiviso le parole chiave.
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  • Scelte di vita forti, comunità x
  • Lavoro coincide con quello che si è
  • Tempo per la carriera è tempo sottratto alla famiglia
  • I risparmi di chi sono?
  • Chi ha tanti soldi non riesce a mettersi insieme algi altri
  • Cultura, comunicazione x
  • Creatività
  • Tempo (assorbente) x
  • Libertà dai consumi e lavoro
  • Libertà dal lavoro, lavoro come mezzo e non come fine
  • Comunità di lavoro
  • Inventare, reinventaris il lavoro
  • Fare rete / fare comunità x x
  • Lavoro creativo e cultura
  • Lavoro, benessere fisico e spirituale
  • Etica e lavoro
  • Consapevolezza
  • Economia del dono, non fare profitto
  • Comunicazione
  • Coerenza

Da qui sono nate alcune domande:
è possibile definire quando un lavoro è etico? Anche lavorare in una fabbrica di armi per mantenere la famiglia può essere etico? Anche lavorare in comune (con la giunta leghista) può essere etico? Forse all’inizio degli anni ’70 c’era più nettezza dei luoghi. Alla sera c’è molta stanchezza.
Le nostre dipendenze sono frutto delle libere scelte che abbiamo fatto.

Nicola: il circolo vizioso è stare senza lavoro, senza una rete è quasi impossibile, non bisogna essere troppo ricchi. A Trento la società è ricca ma è atomizzata, si è impoverita la rete, siamo più legati al lavoro che però si è precarizzato. Siamo appesi a un filo. La rete protrebbe nascere dove c’è minor benessere economico, ma lì c’è più desiderio di aumentare il benessere economico. La ricerca del benessere economico è insita nell’uomo. Forse deve esserci un equilibrio, la chiave è stare bene sul lavoro come lavoratori con dei tempi di lavoro equi. Non credo che si possa mettere in discussione il sistema sociale.

Bruno: siamo nell’epoca delle passioni tristi. Oggi non abbiamo più la bussola. Questo mondo è governato da questa economia, io ho perso tempo a volerla cambiare, dobbiamo creare un’economia diversa. Possiamo incidere sul mondo se cambiamo noi. Oggi è importante la giustizia o uomini giusti? L’economia dovrebbe dare un senso a tutte le cose. Ben venga la rete. Le comunità dei primi crisitani erano comunità di resistenza. Cultura e prassi, mettersi insieme non è fare il condominio solidale, mattersi insieme è fare un patto. È importante la solidarietà. Bisogna aiutare chi vuol rischiare. Fare il condominio solidale non è una scorciatoia. Vi consiglio un libro di Turoldo “La povertà come profezia”, povertà è diversa dalla miseria. Se sono povero ho bisogno dell’altro. Il problema è trovare come allearsi.

Domanda: ripensare a forme di lavoro da fare assieme o ripensare assieme il proprio lavoro?
Flora: la cooperativa di lavoro Glocal BdG nasce due anni fa a Quarrata, l’idea di fare prassi a partire dalla teoria. Gli ambiti: catering conviviale, biotecnologie (filtri acqua, pannelli solari). Alcuni si sono impegnati, senza però lasciare il lavoro vecchio, però non abbiamo ancora fallito. Abbiamo la gestione di un bar e una pizzeria nella vecchia casa del popolo, che è circolo ARCI. Abbiamo creato rete con un’altra cooperativa sociale. Esperienza economica fallimentare anche perché seguiamo prezzi equi, mangiare buono, non pagare al nero. Arrivare a fine mese non è facile, si devono fare delle scelte

Pierstefano: ci sono di volontari?

Flora: Come idea no, attualmente sì. Però pensiamo sia anche importante.
La ristorazione è fondata sul consumo, abbiamo anche cose del commercio equo e solidale, ma non solo perché la gente non le vuole. Abbiamo un sostegno morale ma non fattivo.

Bruno: quando parlo di cultura dobbiamo uscire dal circolo vizioso, anche l’ARCI è clericale: dobbiamo sempre fare qualcosa “per gli altri”, invece dobbiamo fare qualcosa per noi! Anche noi siamo poveri: abbiamo bisogno di un sano egoismo. Pensare ai poveri è un dovere del Comune. Creare una cooperativa che non sta a galla, è il rimedio peggiore del male. A volte noi ci svendiamo. Noi dobbiamo occuparci di noi. Questo è il cambiamento epocale, radicale. L’impresa sociale deve stare in piedi con tutte le regole del mercato, ma è importante saper rinunciare a certi stipendi.

Mirco: a Oleggio abbiamo fatto una cooperativa sociale, dieci anni fa siamo partiti con il volontariato, ma la cooperativa ha funzionato quando l’abbiamo ceduta a un gruppo di giovani che ci lavorava a tempo pieno. Etica deve essere personale ma anche delle istituzioni. I monopoli di stato hanno fatto uno studio perché siano i poveri a giocare. Anche le stutture dello stato dovrebbero avere un’etica.

Anna Paola: a Legnano da un anno abbiamo una cooperativa con un paio di persone che ci lavorano dentro. La cosa deve stare in piedi dal punto di vista economico. Il rischio di scelte troppo integraliste è che altrimenti non sta in piedi economicamente.

Pierstefano: bisogna avere il coraggio di fare il salto, nel Lazio molte botteghe del commercio equo stanno chiudendo, stare nelle cooperative è anche un continuo stress, si teme di perdere il lavoro, si lavora di più, alla fine scoppia la famiglia.

Bruno: i volontari sono indice di salute o di malessere? Non si può fare qualcosa che diventi un modo di vendere cianfrusaglie. È una diseducazione anche al terzo mondo, non devono produrre delle scemate per noi. Perché non cominciamo a pensare come famiglie allo studio che devono fare i figli non in relazione al lavoro. La cultura è una cosa, il lavoro un’altra.

Don Gianni suggerisce la domanda: “Cosa dovrebbero fare i nostri gruppi locali dei Bilanci per creare la rete per chi vuol cambiare?”

  • Consapevolezza e consocenza del gruppo, valorizzare autoproduzione e il lavoro non retribuito, scambi dei saperi. Dopo quantificare quello che abbiamo fatto, mettere in discussione il modo di produrre reddito.
  • Due persone: una coppia che perde il lavoro. Il gruppo BdG può prendere in carico queste persone? Per un mese, due mesi, può essere un progetto temporano, non a lungo termine. Gruppo locale è un momento di autostima, anche se siamo un piccolo gruppo possiamo fare molto.
  • Fare gruppo per fare la cordata, aprirsi all’esterno per creare supporti e coinvolgere altre realtà. Si può chiedere altri aiuti quando ci si è fatti conoscere.
  • Il gruppo può essere una rete che fornisce informazioni e contatti, consocenze e competenze. Proporre una tassazione per sostenere chi decide di fare il salto. Gruppo come luogo dove costruire l’alternativa. Gruppo come rete di sostegno, scambio di servizi. Sul modello “banca del tempo”.
  • Condividere e fare cultura anche su questo dopo le analisi delle criticità. Fare cultura insieme fa nascere degli impegni e obiettivi concreti. Problemi di lontananza fisica dagli altri, è importante avere una buona vicinanza emotiva.
  • Distribuzione del lavoro pagato e non pagato, per esempio il surplus di produzione dell’orto viene distribuito. All’interno del gruppo ci sono vari livelli, all’interno dei BdG riusciamo a pagare le spese della Campagna.

Domanda: è importante la rete dei BdG nazionale anche come sostegno ai gruppi.

Bruno: stamattina sto leggendo la realtà BdG e ACF. Siamo arrivati a un punto nevralgico per vie diverse. Siamo chiamati a un salto di qualità, pena scomparire. Se non facciamo il salto, la realtà ci riassorbe. Fare un salto di qualità cosa vuol dire? Diventare adulti. Dobbiamo passare dalla velleità, alla decisione. Toccare il lavoro, tocca i soldi. Non dobbiamo regalare a fondo perso. Ma abbiamo il dovere di usare i talenti che abbiamo. Noi abbiamo costituito una Fondazione. Pensiamo di gestire un fondo e finaziare, allo stesso modo della banca dei poveri. Facciamo cose piccole ma solide. Se abbiamo bisogno saremo capaci di fare cose grandi. Non per fare del bene, ma per vivere bene. Così si fa anche il bene dell’altro. Dobbiamo noi e voi mettere a frutto insieme gli anni di esperienza.

ALCUNE IMPRESSIONI SULL’INCONTRO REFERENTI

L’incontro Referenti e la discussione con Bruno hanno dato molti spunti di riflessioni eccovi le impressioni di Nicola di Trento, di Mauro e Grazia del nuovo Gruppo di Aosta e di Germano di Messina.
Ciao, vi porto un po’ di news fresche fresche dall’Incontro Referenti di ieri a Bologna.
Innanzitutto è stato un bel momento di incontro e riflessione, anche grazie alla presenza di Bruno Volpi, che ci ha aiutato a riflettere sul tema del lavoro (che sarà il tema dell’incontro nazionale di quest’anno). Eravamo un buon gruppo, provenienti da zone diverse (anche Messina e Roma!!! ma poi Verona, Saint-Vincent …)
Devo dire che le riflessioni e la discussione sul tema del lavoro sono state molto interessanti, abbiamo condiviso idee e pensieri, ma anche e soprattutto esperienze di singoli e di gruppi interi (come i bilancisti di Pistoia che hanno aperto una cooperativa che gestisce un bar ed una pizzeria…)…
È stato fatto un resoconto di cosa viene fatto dalla segreteria nazionale e di come vengono impiegati i soldi raccolti dal Bilapride… abbiamo condiviso come vanno i nostri gruppi e le loro attività che sono svariate ed interessanti.

Nicola – Trento

Sabato 27 gennaio 2007 abbiamo partecipato per la prima volta all’Incontro dei Referenti bilancisti; del gruppo BdG della Valle d’Aosta, oltre ai sottoscritti, fanno parte Graziella e la sua numerosa famiglia, Gino e Fabio. È da marzo 2006 che abbiamo iniziato a riflettere e a confrontarci, usando lo strumento del bilancio familiare; ci incontriamo una volta al mese per discutere e fare progetti; abbiamo fatto insieme la pasta e ci siamo scambiati i risultati di altre autoproduzioni come i succhi di frutta, il detersivo per i piatti e il dentifricio.
La giornata di Bologna è stata molto positiva, a partire, per noi, dall’ospitalità ricevuta da Giorgio e Giuseppina, che ci hanno aperto la loro casa.
Ottima l’organizzazione della giornata, molto intensa e produttiva.
Ci ha molto colpito la testimonianza di Bruno Volpi: in particolare il concetto di economia del dono, veramente rivoluzionario. Ci sembra che la suggestione più forte emersa dall’incontro sia stata quella di ripensare il lavoro insieme, intendendo con ciò sia il lavoro in cooperativa, sia la ricaduta del proprio lavoro sugli altri (intesi come famiglia, gruppo, società). In questo senso le esperienze portate da Flora e da Germano (che ha lasciato il lavoro con una multinazionale senza alcuna certezza) ci hanno fatto riflettere sull’importanza di una rete di solidarietà che sostenga concretamente scelte coraggiose e difficili.
La vitalità di alcuni gruppi ci ha fornito spunti di riflessione che porteremo ai nostri amici valdostani; la proposta di incontri per area geografica risponde pienamente all’esigenza, che era già emersa nel nostro gruppo, di un confronto frequente con altre realtà bilanciste. L’idea di “rallentare” la cadenza degli incontri nazionali, intercalando uno più conviviale a uno con più “contenuto” ci è sembrata buona, e in linea con la filosofia bilancista.

Mauro & Grazia – Sain-Vincent (Ao)

È stata la mia prima partecipazione ad una riunione di Bilanci, accompagnando Giovanna, ma è bastato pochissimo per sentirmi unito a tutti gli altri, agli ‘anziani’!
E io che pensavo fosse la solita riunione, i tavoli di lavoro, l’ufficialità e la burocrazia dell’organizzazione!
È stato il bel momento di convivialità del pranzo comune, con ciò che ognuno ha portato per celebrare l’incontro, che unito a quello degli altri si è trasformato in una tavolata che esaltava l’operosità e i sapori delle terre d’Italia.
Sono stati i momenti di raccoglimento, intensi, di partecipazione corale. E’ stato il riferimento ai temi del lavoro, così sentito, così pressante, così attuale. Sono state le parole di tutti, ma in particolare quelle di Bruno Volpi.
Le note delle sue esperienze, le sue testimonianze, le sue citazioni sono state per me, per un verso, un ritrovarmi in cose che fanno già parte del mio sentire, ma da un altro, sono state motivo di nuove riflessioni, stimolo di nuova ricerca, una spinta ulteriore ad andare avanti nel cammino, a non scoraggiarmi o fermarmi davanti agli inevitabili ostacoli che paiono insuperabili, che a volte ti fanno chiedere il senso e il perché del tuo agire.
L’attività di Bilanci distribuita sul territorio, localmente, che si ritrova poi, periodicamente insieme, in occasioni come questa, per condividere, celebrare, confrontarsi, è un tassello importante, un prezioso contributo per un’azione sociale, rivolta alla comunità, e politica, con il suo stimolo all’impegno e ad agire coi fatti.
In un tempo, come quello che stiamo vivendo, di globalizzazione di non valori, di esaltazione sfrenata del mercato e del profitto, di tentativi continui di smantellamento dei principi, dei valori dello stato sociale e della solidarietà, di perdita dei riferimenti etici, con un ceto ed una politica miope e inadeguata, la presenza e l’impegno dei bilancisti sul territorio sono per me uno stimolo a continuare, il segnale concreto che partendo dalla volontà di piccoli gruppi, di piccole comunità locali, si può lavorare e sperare ancora in un progetto comune, nell’unico vero cambiamento possibile, quello che parte dalla gente, dal basso.
Grazie Giovanna di avermeli fatti conoscere! Grazie e tutti voi.

Germano – Messina

INCONTRO ANNUALE

Nell’incontro Referenti di sabato 27 gennaio abbiamo anche discusso dell’Incontro Annuale, abbiamo convenuto che ci piacerebbe alternare degli Incontri più “corposi” ad altri in cui favorire di più lo scambio di conoscenze ed esperienze. Sono anche da favorire, se possibile incontri “regionali” e seminari di approfondimento su specifiche tematiche.
Per quest’anno si è deciso proporre Roma come luogo dell’Incontro, che si vorrebbe per quest’anno con tempi lenti e tanto spazio per stare insieme senza grossi percorsi di lavoro.
Si è dato mandato a Pierstefano di continuare la sua ricerca a Roma di un luogo idoneo.
Per l’organizzazione logistica il Gruppo di Roma verrà supportato da Flora. Per l’organizzazione generale c’è la disponibilità interlocutoria di Treviso e della Val d’Illasi per l’animazione.

FAMIGLIE IN RETE

Il 24 febbraio si tiene il convegno “Famiglie in Rete – L’alleanza tra famiglie come fattore di cambiamento sociale” promosso da Bilanci di Giustizia e Associazione Mondo Comunità e Famiglia all’interno del calendario di attività dello Sportello EcoEquo del Comune di Firenze.
Le domande che danno vita al convegno sono: può la famiglia avere una vita “sostenibile” oggi? , quali sono le potenzialità delle reti di famiglie? , quale è il rapporto corretto fra famiglia e istituzioni?
La mattina ci sarà una tavola rotonda e il pomeriggio un approfondimento attraverso esperienze e punti di vista in gruppi di lavoro con: Associazione Mondo Comunità e Famiglia, Associazione Rete Famiglie Aperte, Associazione Cinque Pani e Due Pesci e Bilanci di Giustizia.
Il programma completo è disponibile su : http://www.comune.fi.it/ProgrammaSenonOraQ.pdf
Firenze, 24 febbraio 2007 – ore 9.30-18.30 – Villa Vogel, Via delle Torri n. 23
Quota di partecipazione 6 euro, per motivi organizzativi si prega di confermare la propria partecipazione al 328-2678121 entro il 21 febbraio.
Su richiesta è possibile organizzare una attività di baby sitting per la mattina

NUOVE PROPOSTE DEL GRUPPO ENERGIA
2007

A. Introduzione

Il gruppo Energia propone di mantenere un ‘presidio tecnico’ pratico di riferimento per coloro che volessero informazioni riguardo a provvedimenti di risparmio energetico e d autoproduzione di energia termica (biomassa e solare termico) ed elettrica (fotovoltaico).
Lo scopo è soprattutto:

  1. di mettere a conoscenza di incentivazioni in grado di ammorbidire l’investimento economico.
  2. di suggerire, sulla base dell’esperienza acquisita la migliore alternativa
  3. di consigliare costruttori che presentino requisiti tecnico/economici ma anche etici coerenti con l’impostazione della campagna

Si suggerisce inoltre, all’interno della scheda, di continuare ad immettere i dati relativi all’energia dell’abitazione.
Oltre all’importanza del dato statistico in sé per la Campagna, alla luce delle ultime novità, diventa infatti importante per la certificazione energetica in generale e per il “Nuovo Conto Energia”, avere un riferimento di consumo energetico precedente eventuali interventi migliorativi che avverranno nel corrente anno
Il vademecum, approntato nel corso del biennio 2005-2006, verrà conseguentemente aggiornato concordemente ai nuovi elementi di interesse che attraverso questo ‘presidio’ si verranno a creare.

Per quanto riguarda i componenti, nel corso dell’ultimo incontro nazionale, alcune persone si sono dimostrate interessate a partecipare ed inoltre a rendere disponibili esperienze pratiche da loro realizzate o a loro note, di risparmio ed autoproduzione energetica. E’ intenzione quindi di chiedere un loro coinvolgimento ed allargare comunque la richiesta a chiunque della Campagna sia interessato.

B. Come continuare.

Ecco in pratica alcuni argomenti su cui si vorrebbe lavorare.
1) Guida Novità 2007 in Finanziaria:
1.1 Nuovo Conto Energia (Cenni sul vecchio)
1.2 Infissi, Solare Termico, Caldaia, Frigo (Andrea) A
1.3 Certificazione Energetica dell’abitazione e relazioni con 1 e 2
1.4 Corso di Certificazione Energetica (Raimonda ?) e installatori abilitati di riferimento (Emanuele)

2) Integrazioni
2.1 Cenni geotermici (Emanuele)
2.2 Problema del Raffrescamento (Rossano, esperienze)
2.3 Tecnologia solare termico approfondimenti tecnici/economici piani/sottovuoto/svuotamento (Andrea) B

3) Nuovi e vecchi elementi
3.1 S. Donà di Piave (segue costruzione di case passive)
3.2 Zanotti (Friuli Venezia Giulia, Solare Termico, esperienze)

4) Esperienze pratiche di riferimento (impianti realizzati, Funzionanti da visitare).

5) Riferimenti di costruttori e come producono:
Es. Solvis pannelli solari termici (Madone Bg). Ditta riferimento come organizzazione del lavoro, e modello complessivo lavorativo (ditta solare passiva).
Riferimenti di impianti per un confronto tecnico/economico:
Impianto solare termico di riferimento per famiglie. Acqua Calda 3-5mq, 300L.-500L.
Impianto fotovoltaico 1.5-3.5 kW
Caldaia a condensazione ?
Frigorifero

C. Modalità di Comunicazione

Verrà aperto un forum, suddiviso per tematiche, come luogo di incontro e scambio di esperienze sulla campagna.
Risparmio Energetico
Uso Razionale Energia
Produzione di Energia

  • Termica (Solare-Biomassa-…)
  • Elettrica (Fotovoltaico, Eolico, Minidraulico)

Il gruppo Energia fisserà incontri trimestrali per rielaborare gli argomenti e spunti del forum e promuovere iniziative pratiche, come visite ad esperienze concrete realizzate negli ambiti degli argomenti del forum.

D. Aspetto della Certificazione.

In base alla finanziaria, sembra prendere piede la figura professionale del certificatore energetico. La certificazione rappresenta attualmente un grosso vincolo tecnico/burocratico poiché è richiesta per accedere agli incentivi, ma non esiste la figura professionale in grado di rilasciarla. Costituisce inoltre un costo aggiuntivo ancora non definito. Gli unici certificatori si trovano attualmente in Trentino Alto-Adige.La regione Lombardia ha da poco iniziato dei cosrsi di formazione (costo 1200 Euro) per il rilascio dell’abilitazione.
Il gruppo Energia effettuerà una ricerca presso LA220 (Raimonda) per verificare l’impegno economico ed eventualmente la loro possibilità di coinvolgimento in questo ambito.
Professionalità all’interno dei partecipanti alla campagna sono bene accetti.

Il Gruppo Energia
Andrea, Emmanuele, Rossano

M’ILLUMINO DI MENO

Il 16 febbraio Caterpillar promuove la giornata nazionale del risparmio energetico… già il rispetto dei parametri di Kyoto ci sembra solo un palliativo per prenderci cura della Terra. Allora?!? Pensiamo a iniziative che riescano a portare “in prima pagina” il risparmio energetico e a coinvolgere quante più persone possibili. Per esempio a Venezia dopo delle iniziative in un Campo partiranno due cortei, uno acqueo che si concluderà al Comune e uno con gli asinelli che si concluderà a piazza S. Marco, chiederanno di spegnere le luci del Comune e della Piazza.
Aderiamo come Gruppi Locali di Bilanci segnalando le iniziative/azioni a Caterpillar e anche alla Segreteria!

STIAMO LAVORANDO PER VOI!!!

Nel mese di Dicembre abbiamo:

  • Stampato e inserito nel database i bilanci mensili
  • Preparato la Lettera Mensile
  • Organizzato e partecipato all’incontro Promotori

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